Il vero olio extravergine di oliva, invece, non solo è difficile da reperire, perché viene venduto all'ingrosso e poi "tagliato" e mescolato con olio meno pregiato, ma ha un costo elevato che dipende direttamente dal costo di produzione.
Quanto costa l'olio? Qual è il giusto prezzo dell'olio extravergine?
Chi commercia olio, non può venderlo a meno di 7/9 euro al litro.
Infatti, i costi di produzione si aggirano intorno a 4/6 euro al litro e comprendono:
-) pulitura del terreno, tagliafuochi, eventuale concimazione;
-) costi della raccolta (macchinari e operai). Teniamo infatti conto che per fare un litro di olio ci vogliono circa 5 kilogrammi di olive, che vanno raccolte e portate al frantoio per la molitura;
-) costi di molitura e lavorazione;
-) costi di imbottigliamento (bottiglia o latta, etichetta);
-) costi di distribuzione.
Se a questo aggiungiamo le tasse, i costi fissi come quelli relativi alle certificazioni, alle normative, all'igiene, etc. etc., e l'eventuale guadagno che viene richiesto dal commerciante di olio si comprende bene che un olio che costa meno di 7 euro al litro non può essere olio extravergine.
Cosa succede nel mercato dell'olio?
Ecco l'articolo sui prezzi e costo dell'olio extravergine di oliva che sta spopolando su internet.
In fondo all'articolo troverete anche i video con i servizi apparsi in televisione.
I produttori non possono quindi competere con i prezzi bassi del finto olio di extravergine di oliva, perciò molti vendono all’estero a giapponesi o americani, invece quelli che non riescono abbandonano gli uliveti.
Una bottiglia da 10€ a litro non può competere con quella da 3€, ma bisogna sapere quello che c’è dentro!
L’olio extravergine di oliva si può fare “anche” con le olive, ma non solo.
In commercio, in alcuni casi, di olio extravergine di oliva non vi è nemmeno l’ombra.
Tant’è che l’olio extravergine di oliva risulta ai primi posti della classifica dei prodotti più contraffatti.
In Tutti i Frantoi c’è un contenitore, in gergo chiamato “l’inferno”, usato per metterci l’olio cattivo, chiamato lampante, perché era usato in passato per lampade a petrolio. Oggi è richiestissimo dalle grandi industrie alimentari, poiché dopo rettifica chimica, opportunamente miscelato con oli extravergine di oliva di qualità, viene venduto come olio di oliva.
L’olio difettoso può essere bonificato con la raffinazione e la deodorazione. Poi può essere ricostituito e sofisticato in tutti i modi possibili per renderlo più gradevole; può essere miscelato con vari oli (girasole, palma, etc), colorato di verde con la clorofilla e simili.
Guardate questi brevi video dove ci sono delle inchieste fatte da La7 e PresaDiretta. Il consiglio è di comprare da frantoi e aziende agricole locali e quando non è possibile comprare olio biologico italiano raccolto a mano ed estratto a freddo.